Nel suggestivo borgo medievale di Amagno, frazione del comune di Strozza in Valle Imagna, si cela un’affascinante testimonianza dell’ingegno rurale del passato: l’Antica Ghiacciaia, una struttura perfettamente conservata che racconta un tempo in cui il freddo era un bene prezioso da conservare con cura.
Ricavata nei sotterranei della seicentesca “Cà del Maestro”, la ghiacciaia si presenta come un vano cilindrico con copertura a volta, accessibile attraverso un cunicolo che partiva da uno dei locali dell’edificio. Progettata per custodire ghiaccio e neve raccolti durante l’inverno nei prati circostanti, questa “nevera” veniva riempita a mano, con l’ausilio di gerle e aiutanti che sistemavano e compattavano la neve all’interno. L’acqua aggiunta serviva ad amalgamare meglio la massa, che col tempo si trasformava in un compatto blocco di ghiaccio.
Durante i mesi estivi, il ghiaccio permetteva la conservazione delle derrate alimentari a temperature costanti tra i 5 e i 7 °C, diventando un prezioso “freezer naturale” in epoche prive di elettricità e refrigerazione. La botola conica superiore veniva sigillata con un coperchio in legno, mentre l’accesso interno era regolato da tre porte successive per evitare la dispersione del freddo. La gestione era affidata al servo del palazzo, che, con rituale precisione, accedeva alla ghiacciaia solo quando necessario.
Accanto alla ghiacciaia sorge oggi il Museo Etnografico Valdimagnino, che ospita attrezzi, utensili e oggetti della vita contadina, documentando antichi mestieri come l’allevamento, la bachicoltura, la lavorazione del legno e il taglio del bosco. Tra gli elementi più suggestivi, una nicchia con camino e la figura simbolica di “Pierino”, il fantasma della ghiacciaia.
Oggi “La Ghiacciaia” non è solo un sito storico, ma un luogo della memoria, che permette di riscoprire un’intera civiltà legata alla natura, alla manualità e all’ingegno, sospesa tra storia, tradizione e leggenda.