Immersa in un paesaggio rurale di straordinaria bellezza, tra campi coltivati, sorgenti e boschi, l’Abbazia di Cadossa sorge su un pianoro a sud di Montesano sulla Marcellana, nel cuore del Vallo di Diano. Questo antico complesso monastico racchiude secoli di storia e spiritualità, ed è legato in modo profondo alla figura di San Cono da Teggiano, che vi trascorse gli ultimi anni della sua breve esistenza nel XIII secolo.
Fondata tra il X e l’XI secolo dai monaci benedettini, l’abbazia visse un lungo periodo di prosperità, estendendo la propria giurisdizione su vasti territori e casali, tra cui Cadossa e Casalnuovo (oggi Casalbuono), abitati da numerosi vassalli. La sua influenza spirituale e sociale crebbe ulteriormente grazie alle donazioni della nobiltà locale, come la contessa Margherita di Scotto.
Nel corso dei secoli, l’Abbazia affrontò anche difficoltà e invasioni. Fu oggetto di usurpazioni, come quella del 1272 da parte di Onorato Fornerio, e solo l’intervento del re Carlo I d’Angiò riuscì a restituirla ai monaci. A partire dal 1294 passò temporaneamente sotto l’Ordine Ospedaliero della SS. Trinità di Venosa (poi Cavalieri di Malta), prima di tornare ai Benedettini e successivamente essere annessa nel 1514 alla Certosa di San Lorenzo a Padula.
Da quel momento, Cadossa divenne una “grancia” certosina, ovvero un’azienda agricola monastica, ristrutturata e mantenuta dai certosini con grande cura. La chiesa fu ricostruita nel 1578, e ancora oggi conserva l’impianto barocco con raffinati stucchi decorativi e il quadro della Vergine Assunta sull’altare maggiore. Esternamente, è visibile un elegante portale che introduce al cortile interno, abbellito da una fontana simile a quelle della Certosa.
La decadenza iniziò nel XV secolo, con la trasformazione in commenda e l’arrivo di abati assenti e poco attenti al culto. Dopo la definitiva soppressione nel 1866, il complesso fu acquistato dai Baroni Gerbasio e destinato a usi agricoli.
Oggi l’abbazia è proprietà privata, ma mantiene viva la sua memoria grazie al pellegrinaggio annuale che i fedeli di Montesano e Teggiano compiono la prima domenica di agosto, in onore di San Cono. È questa l’unica occasione dell’anno in cui il complesso viene riaperto, offrendo la possibilità di riscoprire un luogo che fu, nei secoli, centro di fede, cultura e potere.