Nel cuore di Isola della Scala, in provincia di Verona, sorge uno dei complessi religiosi più antichi e rappresentativi del territorio veronese: l’Abbazia dei Santi Stefano e Giacomo, conosciuta anche come Chiesa Parrocchiale. Le sue origini affondano nei secoli X-XI, quando la pieve di San Stefano protomartire fu edificata nell’area allora denominata Insula Cenensis. La prima menzione documentaria risale al 1074, a testimonianza della presenza di un collegio sacerdotale e di una scuola per chierici.
Nel tempo, la chiesa acquisì una grande importanza sia religiosa che economica, con diritti di decime e un cospicuo patrimonio fondiario. Nel 1578, a causa delle precarie condizioni strutturali della vecchia pieve, si pose la prima pietra della nuova costruzione. Il progetto fu affidato a Bernardino Brugnoli, nipote di Michele Sanmicheli, e ai maestri Battista da Lavagno e Santo Cogino. I lavori durarono a lungo e furono segnati da difficoltà economiche, ma la nuova abbazia fu completata e consacrata il 25 luglio 1619, giorno dedicato a San Giacomo, contitolare della chiesa e patrono del paese.
L’edificio attuale, interamente in cotto e orientato verso ovest, si presenta con una navata unica di grande ampiezza (oltre 51 metri di lunghezza per 21 di larghezza e 15 di altezza). Al suo interno, otto altari si susseguono lungo le pareti, ognuno con opere d’arte di notevole valore: spiccano la tela di Giolfino all’altare di San Lorenzo, la pala di Sante Prunati all’altare di San Giuseppe e il Crocifisso ligneo cinquecentesco sull’altare omonimo.
Il coro ospita tre importanti tele di Felice Brusasorci, raffiguranti il martirio di San Stefano. L’Altare Maggiore, realizzato in marmo nel 1717, è affiancato dalla Cappella del SS. Sacramento e dal pulpito seicentesco scolpito con scene della vita del santo. Sopra la porta d’ingresso campeggia una lunetta con l’immagine di San Stefano, opera di Giuseppe Bevilacqua.
Di grande valore storico anche la Via Crucis ottocentesca del pittore Paolo Brenzoni e il monumentale organo a tre manuali dei fratelli Ruffatti di Padova. Il campanile ospita un concerto di cinque campane, mentre lungo le pareti sono state ricollocate numerose pietre tombali e iscrizioni commemorative, tra cui quella che ricorda il passaggio della principessa Margherita d’Austria nel 1598.
Accanto all’abbazia si trova l’Oratorio di San Vincenzo Ferreri, mentre nella storia del complesso va ricordata anche la presenza del Monte di Pietà, attivo dal 1524 al 1949. Tra il 1997 e il 2003, un imponente intervento di restauro ha restituito splendore agli affreschi interni.
Oggi, l’Abbazia dei SS. Stefano e Giacomo è non solo luogo di culto ma autentico scrigno di arte, memoria e spiritualità, testimone di una secolare tradizione religiosa profondamente intrecciata con la storia della comunità isolana.