Borgo marinaro più a sud della Sicilia, Portopalo di Capo Passero basa la sua economia principalmente sulla pesca e sull’agricoltura. La semplicità e la tradizione, segnata da antiche abitudini contadine e marinare, caratterizzano la cucina di Portopalo di Capo Passero.
Immagini del borgo
Portopalo di Capo Passero è il borgo marinaro più a sud della Sicilia, ma non dell’Italia (pur trovandosi al di sotto del parallelo di Tunisi, il comune di Lampedusa e Linosa è più meridionale). Del suo territorio fa parte l’isola di Capo Passero a poche decine di metri dalla terraferma e l’isola delle Correnti a pochi chilometri.
È un centro prevalentemente agricolo e marinaro e proprio su queste attività fonda le sue fortune economiche.
Il paesino è bagnato dai due mari: lo Jonio e il resto del Mediterraneo. Sullo Jonio sorgeva un tempo il piccolo porto dove sono ancora presenti, anche se ormai quasi cadenti, le casette dei pescatori. Verso est invece si staglia l’isola di Capo Passero.
Il territorio che oggi comprende Portopalo era abitato sin dall’antichità. Il villaggio è stato denominata in vari modi: inizialmente Capo Pachino, in seguito Terra Nobile ed infine Porto Palo.
Il fondatore di Portopalo è don Gaetano Deodato Moncada, che se ne interessò fin dal 1778 e che nel 1792 fece edificare a sue spese un centinaio di case intorno alla tonnara. Il primo nucleo urbano era composto da circa 300 persone, tra contadini, pastori e pescatori. Fino al 1812, quando fu abolita la feudalità, Portopalo fu villaggio suburbio di Noto.
Passò poi sotto il decurionato di Pachino, finché nel 1974 non divenne comune autonomo ad opera del Dott. Salvatore Gozzo, medico e politico. Nel 1936, come risulta dal censimento, era abitato da 1.710 persone, sistemati in piccole abitazioni lungo la via Vittorio Emanuele, e si presentava come un tranquillo borgo di campagna.
La maggior parte delle case erano bianche e screpolate dal sole e dalla salsedine. In quasi tutte era presente un piccolo spazio (‘u bagghiu) adibito a stalla, dove era anche possibile coltivare un piccolo orto.
In paese non esisteva una rete idrica che fornisse acqua alle abitazioni: le donne erano quindi costrette, per lavare i panni, a recarsi al pozzo comunale presso il castello Bruno di Belmonte (ora Tafuri). La vita dei portopalesi si consumava di giorno nei campi e di sera al mare, al cianciolo, per arrotondare le entrate.
Borgo di Portopalo di Capo Passero
Comune di Portopalo di Capo Passero
Provincia di Siracusa
Regione Sicilia
Abitanti: 3.887
Altitudine centro: 20 m s.l.m.
il Comune fa parte di:
Città del pesce di mare
Borghi marinari
Il Comune
Via Lucio Tasca, 33 – Tel. 0931-848011
IN AUTO
- Percorrendo l’autostrada le uscite più vicine al centro di Portopalo di Capo Passero sono:
– Uscita Noto (A18 Messina-Catania / Siracusa-Rosolini)
– Uscita Rosolini (A18 Messina-Catania / Siracusa-Rosolini)
IN TRENO
- Stazione di Ragusa
- Stazione di Siracusa
IN AEREO
- Aeroporto di Catania
- La Festa dell’Immacolata Concezione viene festeggiata l’8 dicembre. La giornata si apre con fuochi d’artificio per salutare il simulacro della Santa che nel pomeriggio viene portato in giro in processione per tutto il paese. Arrivati in chiesa, viene festeggiato con della musica e altri fuochi d’artificio. Successivamente avviene una manifestazione molto antica: la vendita delle “Cuddure”, dei dolci locali molto particolari a base di mandorle, sesamo zucchero.
- Il Presepe Vivente viene organizzato nell’ Oasi di Don Bosco, uno scenario naturale veramente suggestivo nel quale viene ricreata l’atmosfera particolare della nascita di Gesù, i cui cittadini si improvvisano attori.
- L’estate portopalese concentra le sue manifestazioni ad agosto. Il 7 agosto è San Gaetano, santo patrono di Portopalo, e in suo onore da più di cinquanta anni si svolge una regata, anticamente chiamata “Cursa re Varchi” (“Corsa delle barche”), oggi nota come “Palio del Mare”. Lo scenario della sfida è il tratto di costa fra Scalo Mandrie e l’Isola di Capo Passero, e i contendenti sono quattro equipaggi, ognuno in rappresentanza dei quattro rioni in cui è suddiviso il paese. Inoltre, sempre in onore del santo patrono, ricordiamo la Cuccagna a mare, una gara di equilibrismo e di destrezza che consiste nel catturare una bandiera posta all’estremità di un lungo palo fissato con l’altra estremità su uno scoglio. Il tutto è reso poi ancora più difficile dal fatto che il palo viene cosparso di grasso e contemporaneamente viene strattonato in continuazione da un paio di persone tramite delle corde. Le cadute in acqua dei concorrenti sono davvero esilaranti ed è davvero difficile arrivare a conquistare la bandiera.
- La Sagra del Pesce è ormai divenuto quasi un obbligo nei confronti dei visitatori. Generalmente si svolge durante il periodo estivo, senza una data fissa, e a volte può slittare anche a settembre.