Il borgo è posto all’interno del Parco Nazionale della Majella, su una collina che domina l’intera Valle Peligna. Adagiato alle pendici del monte Morrone, Pacentro è soprattutto uno dei centri medievali meglio conservati d’Abruzzo, che grazie alla sua struttura urbanistica dal sapore antico immerso in un territorio dalla natura incontaminata, rientra a far parte dei Borghi più belli d’Italia.
Immagini del borgo
Pacentro possiede una storia millenaria che culmina nelle vicende del Regno di Napoli, nelle infinite contese di nobili famiglie feudatarie come gli Orsini, i Colonna, i Barberini, per poi vivere il periodo della decadenza a causa del brigantaggio e del flusso migratorio di tanti paesani in America.
Il borgo è tutto da scoprire: case in miniatura, caratteristici vicoli a scale, edifici attaccati gli uni agli altri, passaggi strettissimi collegati tra loro da piccoli porticati e ripide scalette, fino a formare una sorta di unico labirinto.
Il maestoso Castello Caldora, costruito a protezione del paese e della valle, domina dall’alto il paese.
La cittadina si raccoglie attorno alla Piazza del Popolo con la monumentale fontana seicentesca, un tempo adibita ad urna sepolcrale e la quattrocentesca chiesa di Santa Maria Maggiore o della Misericordia, con la meridiana sul portale e lo slanciato campanile.
Una passeggiata per il borgo permette di scoprire altri luoghi interessanti. I Canaje ovvero l’antico lavatoio pubblico dove le donne si recavano, da ogni punto del paese, trasportando sulla testa le caratteristiche uaccile (i catini di rame).
La Preta tonna, o pietra dello scandalo, è un’enorme pietra incavata utilizzata come antica unità di misura del grano, sulla quale i debitori insolventi erano obbligati a sedere nudi davanti ai passanti, come forma di pubblica umiliazione.
La proposta enogastronomica rispecchia la tradizione contadina e genuina, con una cucina semplice a base di carne bovina, ovina e suina, formaggi di pecora, e naturalmente olio extravergine d’oliva.
Maccheroni alla chitarra con sugo e polpettine di castrato, ravioli alla ricotta, pecora bollita a “lu cutter”, sono solo alcuni dei protagonisti della cucina pacentrana insieme alla “polta”, piatto tipico del paese a base di fagioli, patate e cavoli soffritti in olio con aglio, olio e peperoncino e tra le manifestazioni da non perdere, a metà agosto si tiene una sagra in onore di questa delizia: la Sagra della Polta, ideale per assaggiarla e conoscere Pacentro.
Il nome di Pacentro è altresì noto per essere luogo di origine della famiglia Ciccone, da cui discende la popstar Madonna.
Borgo di Pacentro
Comune di Pacentro
Provincia di L’Aquila
Regione Abruzzo
Abitanti: 1.139 pacentrani
Altitudine centro: 690 m s.l.m.
il Comune fa parte di:
I Borghi più belli d’Italia
Comunità Montana Peligna
Aree naturali protette:
Parco Nazionale della Majella
Il Comune
Piazza Centrale – Tel. 0864-41114
IN AUTO
- Da Nord e da Sud, sulla A14 (da nord: direzione Ancona; da sud: direzione Pescara), in direzione Roma, prendere l’autostrada A 25 e uscire a Bussi/Popoli. Seguire le indicazioni per L’Aquila, continuare sulla SS 17, attraversare Popoli e svoltare sulla SS 153 in direzione di Pacentro.
- Da L’Aquila, percorrere la SS 17 in direzione Pescara, proseguire sulla SS 153 verso Navelli, continuare sulla SS 17, attraversare Popoli e svoltare sulla SP 13 in direzione di Pacentro.
IN TRENO
- Stazione ferroviaria di Sulmona
IN AUTOBUS
- Autolinee Regionali Pubbliche Abruzzesi: da Pescara, L’Aquila, Teramo per Sulmona e da Sulmona per Pacentro.
IN AEREO
- Aeroporto di Pescara
- Aeroporto di Roma Ciampino
- Aeroporto di Roma Fiumicino
- Aeroporto di Napoli
VIA MARE
- Porto turistico di Pescara
- Porto di Napoli
- Mercato settimanale: ogni martedì, in centro;
- “I Cadoreschi nell’Anno del Signore 1450”: Ogni anno, nella terza settimana di Agosto, per sei giorni Pacentro ritorna al periodo durante il governo dei Principi di Caldora. La Rievocazione storica dei Caldoreschi riporta tutto e tutti all’anno 1450 ricordando avvenimenti storici accaduti a Pacentro, sede del Castello Caldora: roghi, investiture di cavalieri, combattimenti, duelli e sabba di streghe. Particolarmente suggestivo il corteo storico che si snoda per le vie del centro allestito da scenari quattrocenteschi con decine di figuranti in costumi d’epoca.
- La “Corsa degli zingari”: termine con il quale nel dialetto locale si indica “chi cammina a piedi nudi”.
L’evento si svolge la prima domenica di Settembre in occasione delle celebrazioni per la Madonna di Loreto.
La Corsa altro non sarebbe che riproduzione del pellegrinaggio dei fedeli verso il santuario.