Arroccato alle pendici dei Monti Simbruini e distante circa 70 Km da Roma, si innalza il pittoresco borgo di Cervara di Roma, abitato da meno di 500 residenti. Il borgo annovera il centro storico più elevato della provincia di Roma e per la sua posizione è da sempre considerato come l’entrata del Parco naturale regionale dei Monti Simbruini. Il suo particolare nome nasce poiché un tempo, questo territorio era densamente popolato da cervi che oggi, solo raramente si possono ancora incontrare all’interno del vicino Parco.
Cervara di Roma ha sempre attirato, per via della sua spettacolare bellezza, molti artisti provenienti anche dall’estero da Joseph Anton Koch, Bartolomeo Pinelli, Ernest Hébert a Jean-Baptiste Camille Corot.
Immagini del borgo
Definito anche il Paese degli Artisti per via dei murales, dipinti ed installazioni varie che arricchiscono il suo suggestivo centro storico, Cervara di Roma è ufficialmente nominata in un documento dell’883 con il quale un tale Cesario, duce e console, dona molte terre all’Abbazia Sublacense tra le quali quella di “Cervaria” e questo conferma l’ipotesi avanzata da molti storici che attestano che Cervara fosse proprietà dell’Abbazia di Subiaco. Altri storici, invece, affermano che il paese fu edificato da dei Saraceni scampati alla sconfitta subita a Vicovaro nel 916.
Qualunque fu l’origine, sicuramente nell’anno Mille Cervara era dei Benedettini e vi rimase fino alla metà del Settecento seppur con alterne vicende. Tuttavia, la fortezza raggiunse il suo massimo splendore sotto i Colonna, agli inizi del XVI secolo durante il quale il paese era divenuto il fulcro della transumanza tra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli.
Oggi Cervara risulta essere solo parzialmente protetta da ciò che resta dell’antica Rocca Benedettina anche se il tessuto urbano del suo centro storico, è riuscito a mantenere intatto l’impianto architettonico originario. Particolarità che unita alla pittoresca atmosfera dell’antico borgo e alla vista altamente scenografica della sottostante valle dell’Aniene, rende il paese meta di tanti turisti e visitatori che la esplorano attraversando la piazzetta principale per addentrarsi in stradine, rampe, scalinate e slarghi che attraversano l’abitato.
Il borgo
Il fulcro del borgo è rappresentato dalla rocca, chiamata anche Castello o Corte, risalente all’anno Mille. È una fortezza che era incorniciata da poderose mura ancora riconoscibili in alcuni tratti e dai resti di una torre di vedetta.
Al di sotto della rocca, si trova la Collegiata dedicata a Maria Santissima della Visitazione, una chiesa nata sviluppando una precedente del Quattrocento successivamente modificata tra il Sei e Settecento. Interessante è anche il Palazzo del Municipio caratterizzato da una facciata particolare che si affaccia su Piazza Umberto I.
Da non mancare la visita al Museo della Montagna che raccoglie importanti testimonianze delle antiche transumanze.
Le piccole chiese rurali di San Rocco e di Santa Maria della Portella sono anch’esse mete interessanti da esplorare. Per gli amanti delle escursioni, la vicina località di Campaegli è ricca di organizzati sentieri naturalistici dove poter godere di un’immersione totale nella natura mentre, in località Prataglia si potrà visitare l’Osservatorio astronomico che, su prenotazione, viene aperto ai visitatori. Altra interessante zona da visitare è rappresentata dall’area faunistica del Cervo, anch’essa disponibile su prenotazione.
Comune di Cervara di Roma
Provincia di Roma
Regione Lazio
Altitudine centro: 1 053 m s.l.m.
il Comune fa parte di:
Borghi Autentici d’Italia
Il Comune
Via Giuseppe Verdi, 9 – tel. 0774-828715
Cervara è ricca di eventi e di iniziative. L’ultimo sabato di settembre si organizza la Sagra del tartufo in corrispondenza della Festa degli Artisti.
Il 17 gennaio si celebra Sant’Antonio Abate con processione, fuochi d’artificio e cena in piazza.
Dal 1 al 3 luglio si tiene la Festa dei Santi Elisabetta e Felice, patroni del paese con vari eventi capaci di attirare molti turisti.
Il 14 agosto avviene la Processione dell’Inchinata mentre il 16, la Festa di San Rocco e il Ballo della mammoccia che termina con un grande falò.
Nell’ultima settimana di dicembre c’è la Sagra dello Relalicu, un tipico piatto contadino.