Un affascinante borgo medievale dell’entroterra marchigiano. Monteprandone grazie alla sua particolare posizione, si rivela una tappa ideale di un itinerario alla scoperta della Riviera delle Palme (il tratto di costa che da San Benedetto del Tronto si estende fino a Cupra Marittima) e di alcune gemme della provincia di Ascoli Piceno, tra cui il vicino borgo di Offida. Da non perdere infine il panorama che Monteprandone regala ai suoi ospiti: dalle spiagge dorate di San Benedetto al profilo del Gran Sasso e dei Monti Sibillini.
Immagini del borgo
Il borgo di Monteprandone, in provincia di Ascoli Piceno, è arroccato su una collina dell’entroterra marchigiano a un’altitudine di 266 metri. Secondo la tradizione, le sue origini risalgono al IX secolo, epoca in cui un cavaliere di Carlo Magno, di nome Prandone (o Brandone) da qui il nome attuale del borgo, si fermò nella località dove oggi sorge il paese fondandovi l’originario castello. A distanza di secoli, la cinta muraria, risalente al XIV-XV secolo, che corre intorno al borgo è rimasta intatta.
Fin dal Trecento, Monteprandone ebbe uno stretto legame con la città di Ascoli, rafforzato da una bolla papale emanata dal pontefice Giovanni XXII con cui il paese venne concesso in feudo perpetuo alla stessa Ascoli.
Una curiosità: nell’attuale stemma comunale del borgo sono raffigurati cinque colli. Due di questi rappresentano Monteprandone e Ascoli, gli altri tre invece le località di Monticelli, Monterone e Montetinello, annessi tra la seconda metà del XIV secolo e la prima metà del XV.
Tra i cittadini del borgo, il più illustre fu San Giacomo della Marca, nato negli ultimi anni del Trecento. A lui si deve la costruzione del convento francescano presente nei pressi del borgo, parte integrante del complesso della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, la principale attrazione turistica per chi sceglie di visitare in un paio d’ore l’antico borgo medievale. Le spoglie del santo sono ancora oggi conservate all’interno dell’edificio. Fa parte della Chiesa anche il chiostro risalente al XVI secolo: in una sala del cortile interno del monastero è stato ricavato in passato il Museo dedicato a San Giacomo.
Il complesso religioso è visitato ogni anno da migliaia di pellegrini provenienti da tutta Europa: per via della sua posizione, la tradizione disegna il Santuario di San Giacomo della Marca, uno dei Santuari cristiani più importanti presenti in Europa, come il centro ideale di un quadrato sacro costituito dai santuari di Loreto, San Giovanni Rotondo e San Gabriele. Nell’elenco appena citato sono inclusi quattro dei principali santuari della fede cristiana di tutto il Vecchio Continente.
Oltre alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie, inglobata nel Santuario di San Giacomo della Marca, la cittadina medievale offre ai suoi visitatori altri luoghi d’interesse. Da non perdere l’ingresso nella Chiesa di San Nicola di Bari, nota anche con il nome di Chiesa di San Niccolò, che custodisce un crocifisso ligneo risalente al XIV secolo, oltre a un organo a canne realizzato nella prima metà dell’Ottocento. La visita a Monteprandone prosegue dentro il Palazzo Comunale, in cui è ospitata al piano terra la libreria dell’illustre San Giacomo della Marca contenente i libri che il santo era solito proporre ai suoi confratelli. La libreria fa parte del Museo dei codici, un tempo custodito nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie e oggi invece vanto del Palazzo Comunale.
Le produzioni di vino e dell’olio di oliva delineano le tipicità di Monteprandone. Non a caso, il principale evento annuale del borgo marchigiano si svolge nella prima settimana di agosto, in occasione della sagra dello spezzatino di muflone e delle olive fritte all’ascolana. Le stesse olive all’ascolana sono uno dei piatti tipici non soltanto della provincia di Ascoli Piceno ma di tutta la regione Marche. Per la loro preparazione occorrono circa 60 minuti, a cui si devono aggiungere altri 20 minuti per la cottura. Tra gli ingredienti principali si annoverano la polpa di manzo e maiale, oltre al pollo, cipolla, sedano e vino bianco. In aggiunta alla sagra di inizio agosto, Monteprandone vive il suo periodo clou a fine novembre, quando si festeggia il patrono San Giacomo della Marca. La festa è in calendario ogni anno in data 28 novembre, giornata in cui la Chiesa cattolica ricorda la morte del santo a Napoli (avvenuta nell’anno 1476). Sono numerosi i turisti che decidono di presenziare ai riti in onore del santo.
Tra le attività consigliate da fare nei pressi di Monteprandone si segnala un’escursione di mezza giornata presso la Riserva Naturale Regionale Sentina, che sorge alla foce del fiume Tronto. La Riserva Sentina offre a tutti i suoi ospiti la possibilità di fare birdwatching, escursioni in bicicletta o a piedi lungo i sentieri segnalati oppure visite guidate su richiesta. Il periodo migliore corrisponde alla primavera e all’autunno.
Borgo di Monteprandone
Comune di Monteprandone
Provincia di Ascoli Piceno
Regione Marche
Abitanti: 12.938 monteprandonesi
Altitudine centro: 273 m s.l.m.
il Comune fa parte di:
Città per la pace
I Borghi più belli d’Italia
Il Comune
Piazza Dell’Aquila 1 – tel. 073571091
IN AUTO
- Da Nord e da Sud: Prendere l’autostrada A14 (da nord in direzione di Ancona e da sud in direzione di Napoli), uscire in direzione San Benedetto del Tronto/Ascoli Piceno, seguire la direzione Monteprandone, attraversare Centobuchi, prendere la SP 54 in direzione Monteprandone.
- Da Ascoli Piceno: Prendere la SP 235, continuare sulla superstrada Ascoli-Mare RA11, seguire la direzione San Benedetto del Tronto – Ancona, uscire in direzione Monsampolo del Tronto, seguire la direzione Monsampolo del Tronto/Acquaviva Picena, attraversare Stella, continuare sulla SP 235 in direzione Monteprandone.
IN TRENO
- Stazione ferroviaria di Monteprandone
IN AEREO
- Aeroporto Ancona
- Aeroporto di Pescara
VIA MARE
- Porto di Ancona
Tra le delizie di Monteprandone, soprattutto a Natale, non si può non assaggiare la tipica crostata alla monteprandonese, un dolce natalizio della tradizione locale. Le nonne del paese la preparano il giorno della vigilia di Natale e insieme ai bambini la posizionano sotto l’albero per donarlo a San Nicola.
Altro dolce natalizio della trazione locale è il Frustingo. Si tratta di un dolce riconducibile a San Giacomo della Marca. Il Santo, durante i suoi viaggi da predicatore in Germania scoprì una pietanza simile al nostro Frustingo che apprezzò e che volle riproporre nella cucina monteprandonese.
Cucina dello spirito: è una rielaborazione della cucina monastica proposta dai ristoratori locali, con l’intento di promuovere il territorio di Monteprandone e il suo patrimonio culturale ed enogastronomico.
Processione del Cristo Morto: La bara del Cristo Morto del 1855, ogni Venerdì Santo, da oltre 160 anni, viene portata in processione da 4 portatori della Confraternita della Pietà e della Morte che effettuano a rotazione il cammino per le 14 stazioni con delle robuste cinte di cuoio. Custodita all’interno della Collegiata di San Nicolò, la preziosa bara fu scolpita a mano da artigiani locali e indorata in oro zecchino; il suo peso supera i 300kg.
San Cirino Martire: Decapitato nel 303 d.C. durante le persecuzioni dell’imperatore Diocleziano e sepolto nelle catacombe della via Aurelia. Le spoglie di San Cirino vennero traslate a Monteprandone il 15 giugno 1656 e attualmente riposano in un’urna dorata nel primo altare della chiesa di San Nicolò. Diventa compatrono di Monteprandone nel 1873 e viene festeggiato solennemente ogni terza domenica di giugno.